Pubblicato da: carmenuzza | 20 marzo 2010

Cioccolato all’arancia

Stamattina ho incontrato la signora Nunzia.

Lei era lì, davanti all’aggeggio che dovrebbe distribuire i numeri per la coda ma in realtà riesce solo a farti venire dubbi circa la tua presenza in un ufficio postale. Con mezzo sorriso impaziente le ho chiesto quale operazione dovesse fare e le ho preso il bigliettino giusto. Qualche istante e l’avevo già dimenticata, presa com’ero dalla compilazione di bollettini e moduli.

Una volta posata la penna e alzato lo sguardo, l’ho vista sorridermi timidamente. “Signorina, me lo compila il modulo? La cassiera dice che non può, ma io non so leggere…” bisbiglia vergognandosi sempre di più ad ogni parola che si lascia sfuggire.
La guardo per qualche momento, più sorpresa dal diniego dell’impiegata che dalla richiesta, e Nunzia si affretta a chiarire: “devo mandare la raccomandata all’Inps, sennò a mio figlio non gli pagano l’assicurazione. Sa, si è fatto male a lavoro e se non ci danno i soldi come la paghiamo la terapia?”.

Ho ripreso la penna e ho copiato mittente e ricevente con cura. Ogni tanto guardavo la signora accanto a me; i suoi capelli grigi raccolti in uno chignon stretto, il cappotto troppo pesante per una giornata – finalmente! – primaverile, le labbra serrate e lo sguardo concentrato. Sembrava volesse prestarmi un po’ della sua attenzione, aiutarmi a tracciare quei segni sconosciuti sul foglio.

Quando le ho restituito il modulo mi ha guardato intensamente, come se volesse impremere il mio volto nella sua memoria. Poi, con un piccolo movimento del capo mi ha ringraziata e si è avviata verso l’impiegata. Il tempo di notare la sua camminata ciondolante e un bip sgraziato annuncia il mio turno.

Il sole fa capolino tra qualche nuvola e il suo riflesso sugli occhiali mi acceca. Sento una mano ruvida afferrarmi e voltandomi ritrovo la signora Nunzia.
“Grazie signorina” mi dice. Poi fruga tra le tasche del cappotto e mi porge un cioccolattino.

“Perché sorridi?” mi chiedono.
“Oggi ho incontrato la signora Nunzia” rispondo mentre scarto un cioccolattino all’arancia.


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